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MARTA PORETTI: “MI SONO PERSA ALLA ABBOTS WAY, MA POI…”

The Abbots Way: 125 km e 5500m dislivello da Bobbio a Pontremoli sulla via degli Abati

di Marta Poretti

Che non ero tanto in me l’ho capito subito prima di partire, sulla via della partenza mi accorgo di aver perso per l’ennesima volta la “taschetta” d’acqua, vano il tentativo di tornare indietro e sperare di ritrovarla…opto per la bottiglietta d’acqua.

PERDO LA RETTA VIA – Parto comunque determinata a fare bene e fisicamente sono anche messa discretamente bene.

Poi il colpo di genio, non so dove cavolo avevo la testa perché di solito sono molto attenta ai segnavia e rientro sul sentiero non appena li perdo. Stavolta però mi sono fatta ingannare da alcune frecce di legno e da degli alberi dipinti di rosso: li ho seguiti imperterrita nonostante mi accorgessi del vuoto davanti e dietro. Cavolo!

Dentro di me pensavo: “Ho seminato tutti, che brava! Guardavo anche in terra se vedevo tracce di scarpe da trail e in effetti erano poche, che forte ero proprio tra i primi!” Si certo…talmente pochi da lasciare poche tracce e così persevero, arrivo sull’asfalto di una strada e vedo lontano…Troppo lontano! E Nessuno all’orizzonte. Certo che menano questi davanti inizio a pensare.

Vado avanti sulla strada e mi guardo indietro e finalmente il dubbio… “Non sarà che ho sbagliato strada?”

Non mi sembrava nemmeno di seguire la direzione giusta…e vedo un colle ma dalla parte opposta! Non ci credo…ma so bene dove ho sbagliato.

RECUPERO – Ritorno sui miei passi e quando rientro sul tracciato di gara ho percorso a vuoto circa 5 km con un po’ di dislivello e perso circa un’ora, Incontro alcuni concorrenti, che bello vedervi gli dico, solo che poi realizzo di essere praticamente ultima!

Non ci penso molto e parto come non si dovrebbe fare in una gara così lunga…cerco di spingere più che posso, il nervoso mi sprona, uno dopo l’altro passo un sacco di concorrenti e alcuni mi guardano un po’ straniti, incontro anche tanti amici che fanno un’unica domanda: “Che ci fai qui?”

Sono contenta di vederli. Mi tirano un po’ su il morale, dai che riesci a rimontare mi dicono!

Voglio crederci anche se non è per nulla facile, non mi va però di ritirarmi perché non è nel mio stile e così corro, perché il percorso è molto corribile ma…occhio vigile alle balise ora!

Riuscire a recuperare posizioni mi solleva un po’ il morale anche se mi viene un nervoso perché sento di star bene, riesco a correre bene anche gli ultimi benedetti chilometri che portano al traguardo dove mi rendo conto di aver recuperato e superato centinaia di atleti!

ARRABBIATA O FELICE? Sono arrabbiata con me stessa per lo stupido errore, ma allo stesso tempo sono contenta perché anche stavolta non ho mollato e c’ho creduto fino alla fine. Gli imprevisti ci sono, può darsi che le cose non vadano sempre come vorremmo. Se ne fanno di cavolate ed io penso però che se veramente vuoi qualcosa, vale la pena provarci. Il risultato poi non sarà quello che ti saresti aspettato, ma sudato così potrebbe anche valere di più. E la volta dopo sicuro ci starai più attento!

E COMUNQUE ALLA FINE, NONA ASSOLUTA E TERZA DONNA IN 17 ORE 48’ MINUTI.

ABBIGLIAMENTO OXYBURN UTILIZZATO

Maglia azzurra “FortyTwo”!

Il mitico “Oxybuff”

I super pantaloncini a compressione “Shout” usati sotto il gonnellino che serve per dare quel tocco di femminilità che non guasta! Spettacolo i pantaloni perché alla fine i quadricipiti erano sani e salvi!

Le MIE calze lunghe “1480 Running Track” che non tradiscono mai!! Ottima compressione senza scaldare troppo.

…E ora appuntamento al 16 Maggio con la 100km della Porte di Pietra per la rivincita!