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MARTA PORETTI: “SE UNA GARA ESISTE, VUOL DIRE CHE SI PUÒ CORRERE!”

A tu per tu con Marta Poretti una delle più forti atlete italiane di ultradistanze, che abbiamo intervistato pochi giorni prima della Transgrancanaria 125k D+ 8.000.

Il suo 2017 è iniziato alla grandissima, con un secondo posto al Winter Trail Monte Prealba 52k, nel bresciano ed una vittoria alla 6 Ore di Pastrengo, sulla sponda veronese del Lago di Garda: lei è Marta Poretti, una delle più forti atlete italiane specializzate nelle gare di ultradistanza in montagna, nonché da anni Oxyburn Ambassador. “Ho corso sul Monte Prealba ed a Pastrengo per mettermi alla prova in vista della Transgrancanaria 125k, gara che affronterò a partire dalle ore 23:00 di venerdì 24 febbraio, tra pochi giorni. Sono state due gare molto diverse, ma mi sono divertita molto. A Pastrengo all’inizio ho seguito il gruppo, finendo per sbagliar strada e perdere molti minuti… ma poi sono riuscita a recuperare, grazie anche ad un percorso molto divertente, scivoloso e pieno di fango a causa delle abbondanti piogge dei giorni precedenti alla gara…”

Già da qui si capisce la filosofia di Marta… un’atleta che trova ‘divertente’ ciò che per gli altri è un ostacolo, un problema, una faticaccia… ed è per questo motivo che, messa da parte La ‘sua’ Grande Corsa Bianca, quest’anno Marta ha deciso di partecipare all’ultra da 125k di Gran Canaria: “Anni fa avevo corso la Transgrancanaria 82k, con 4.300 metri di dislivello positivo: il percorso mi era piaciuto, quindi quest’anno ho deciso di provare quella da 125k con 8.000 metri di dislivello…anche se ammetto che vado semplicemente per gareggiare, vivere una nuova avventura… e concedermi qualche giorno di mare in inverno anche se le previsioni danno, purtroppo, pioggia. Credo che il livello della gara sia troppo elevato per ambire ad un podio, ma io ci sarò e lotterò fin dopo il traguardo!”

La tua è una vera e propria passione per la montagna, dato che ci corri e ci vai in bici, oltre a praticare sci ed arrampicata: “Io mi sento soprattutto alpinista e runner – chiarisce Marta –, ma di fatto amo la montagna e praticare sport in quota. Che sia estate o inverno, non conta… basta essere in quota. Poi, certo, praticare sport in montagna è assolutamente allenante, per il cuore, i polmoni e tutta la muscolatura del corpo”.

Qualche giorno fa Daniele Alimonti ha vinto la 1.000 Miglia di Atene, ma sta di fatto che le gare di ultradistanza siano sempre di più, come sempre di più sono gli atleti che vi partecipano: eroi o pazzi? Né l’uno né l’altro, a sentire Marta: “Qualcuno ci chiama ‘folli’, invece credo ci voglia una forza mentale non comune così come una certa dose d’intelligenza anche solo ad esempio nel saper gestire le energie durante tutta la gara. Però penso sempre che se una gara esiste, vuol dire che può essere affrontata e conclusa. Certo, poi magari tagli il traguardo e, ripensando alla gara, realizzi che ti sei messa alle spalle veramente tanti chilometri… ma non mi sento assolutamente pazza: posso farlo e lo faccio, niente più…”

 

Ma cosa serve per correre ultratrail di così tanti chilometri? “Innanzitutto occorre una grande consapevolezza di se stessi: bisogna sapersi gestire, soprattutto nei momenti di crisi, e saper sopportare la sofferenza… quando corri per così tanti chilometri, e per così tante ore, qualcosa fa sempre male… sempre! Per me la parte più ‘stressante’ di una gara, ad esempio, è la preparazione dei materiali e l’attesa… una volta partita, invece, penso solo a correre…” dice ridendo.

E per quanto riguarda l’abbigliamento? “L’abbigliamento è fondamentale, in gare di questo genere”, spiega Marta che da anni corre utilizzando quello a compressione graduata marchiato Oxyburn. “In gare di ultradistanza è indispensabile vestirsi con materiale tecnico ed ‘a cipolla’, in modo da potersi coprire e scoprire semplicemente e rapidamente. Oltre a cappello e guanti, utilizzo sempre le maglie ed i pantaloni, spesso a tre quarti, della Oxyburn, sia per l’effetto massaggiante che per l’eccellente tecnologia traspirante, che mi consente di rimanere per ore ed ore asciutta e calda”.

Lasciamo Marta ai suoi preparativi pre Transgrancanaria con un’ultima domanda a bruciapelo… un’anticipazione sul tuo 2017? “Mah, non so – risponde sorniona – non amo i body necessari per il triathlon, non mi fanno sentire a mio