Athletes

Vincenzo La Montagna e il trail running

Dimostrare a se stessi di poter correre per ore, sopportare la fatica e trasformarla in energia, è una delle maggiori iniezioni di fiducia che lo sport possa infondere. Neanche questo 2020 riuscirà a farci sentire sconfitti. Ha accresciuto la consapevolezza di quanto sia importante vivere al massimo le passioni, come la mia per il trail running. Attraverso di loro diventiamo persone migliori e, soprattutto, raggiungiamo obiettivi non meno importanti, anche senza gareggiare.

In questa anomala stagione agonistica ho attaccato il pettorale alla maglia una sola volta in una competizione a staffetta, una formula decisamente nuova per me. Tutto questo stop forzato mi ha fatto ripensare spesso alla prima 100km. Difficile raccontare le emozioni affrontate dall’inizio alla fine su un’isola delle Baleari: dall’orgoglio di essere nel gruppo di testa alla crisi del 60esimo km, dalla gestione di una sfida così tosta alle lacrime sul traguardo.

Grazie al trail running ho unito l’amore per la corsa a quello per i boschi e la montagna, dove mi preparo quotidianamente alla ricerca del limite per corpo e mente. Quando spingi per molte ore sulle gambe in allenamento o in gara, usare capi in grado di alleviare la fatica è di notevole aiuto. Ho sempre trovato grande giovamento a livello muscolare con l’intimo tecnico di Oxyburn, sia durante l’attività che nella fase di recupero.

Ogni volta che corro mi sento catapultato in uno stato di gioia e di euforia indescrivibile, alterato anche da momenti di sofferenza, come imbattersi in una natura deturpata. Per questo, tutte le volte che riesco, porto uno zaino per raccogliere cartacce e rifiuti trovati lungo i percorsi. Siamo i migliori testimonial della bellezza del pianeta, dobbiamo anche essere i primi a prendercene cura.

Nel 2021 sogno il ritorno alle ultra trail, ma ancor di più portare un aiuto concreto attraverso la corsa alle mie vallate piemontesi duramente colpite dall’alluvione. Un progetto ambizioso che spero di realizzare. Perché tutti possiamo aspirare a un traguardo, senza dover per forza attaccare un pettorale alla maglia.

di Vincenzo La Montagna