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ILARIA FOSSATI: 43 ORE E UN ANNIVERSARIO ALLA ULTRA TOUR DES 4 MASSIFS

(Foto di Philippe Crouzier)

Per il terzo anno consecutivo sono riuscita a portare a termine felicemente questa gara straordinaria e massacrante, uno degli ultratrail più duri e selettivi d’Europa: 169 km e 10600 mt D+ sui quatto massicci che circondano la città francese di Grenoble.

Quest’anno ho fatto davvero fatica e l’esito non è mai stato scontato. Fredda ed infinita la notte, caldissima la giornata, in un alternarsi di emozioni contrastanti.

Fatica, speranza, confronti con il passato e quella sensazione di spossatezza che ad ondate ti coglie sulle gare lunghe: non ce la posso fare ad avanzare nemmeno un passo in più.

Eppure ci si attacca a tutto, alle luci dell’alba, al tramonto che cala per la seconda volta da quando sei partita, alla genuina sportività dei francesi che hanno sempre una parola amica per i “compagni di viaggio” incrociati, superati o lasciati sul percorso.

Ci si fa forza specchiandosi nella vivacità dei volontari, davvero un’organizzazione perfetta e grandiosa in questa gara: non manca mai una battuta (per tutti io sono “l’italienne”, ormai una presenza storica), un sorriso, un aiuto nelle cose più pratiche o un gesto di premura.

Ho creduto di non farcela, ma il pensiero che è stato più forte di tutta la stanchezza era la consapevolezza che fossero trascorsi sei mesi esatti dall’operazione affrontata in inverno: fortunatamente a livello fisico non ha avuto grosse conseguenze, ma il solco lasciato nell’anima è pesante e il miglior modo per celebrare questo strano anniversario era arrivare a Grenoble e tagliare il traguardo, non importa come o quando, ma dovevo esserci…

Questa forza mi ha trascinato all’arrivo, nemmeno tanto male considerato tutto, ma soprattutto stando bene fisicamente, cosa che non è per nulla scontata in gare così lunghe e massacranti.

I km finali sono stati allietati dalla compagnia di un amico della Nazionale Francese della 24 ore, Piero Lattarico, che con grande pazienza e delicatezza mi ha aiutato a vivere il mio arrivo a Grenoble come un trionfo. Probabilmente a livello cronometrico non lo è, ma io l’ho vissuto così…una gara stupenda, vissuta bene, con tranquillità, fermandosi a fare le foto, a scherzare con “les Bénevoles”, i volontari.

Godersi la montagna ed arrivare integri all’arrivo, pronti per ripartire per la prossima gara, senza essere disfatti fisicamente, è un privilegio: io c’ero, e credetemi…quest’anno poterlo dire non era poi così scontato.

Salendo sull’ultima vetta, Charmechaude, al tramonto di un sole che infuocava tutto l’orizzonte, non ho potuto trattenere la commozione. Avrei potuto anche non essere più qui e questo pensiero cambia la prospettiva di ogni cosa, ogni passo, ogni sorriso, ogni boccone.

Come Ambasciatrice italiana dell’UT4M sono già prenotata per la prossima edizione, dopo un po’ di riposo basta solo rimettere lo zaino in spalla per allenarsi…ed ovviamente scegliere i materiali migliori, che ti permettano di stare 43 ore sulle gambe senza una minima vescica o bolla, piedi perfetti grazie alle calze 1450 TRAIL-RUN OXYBURN…e con la mitica maglia verde Forty-Two che ormai per me è diventata una seconda pelle. Puoi permetterti anche di non cambiarti e rimanere perfettamente asciutto per 2 giorni 😉

Assolutamente da rifare!

Ilaria Fossati

Buone corse… con Oxyburn